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Tra Astana e il futuro,  lo sport in Kazakistan

INCHIESTE. I Campionati Mondiali appena conclusi hanno portato sotto gli occhi di tutti il successo organizzativo e sportivo di un paese, il Kazakistan, del quale colpevolmente poco si sa alle nostre latitudini. Olympialab ha chiesto a Marco Bagozzi, collaboratore del giornale on-line Stato&Potenza per il quale scrive articoli di storia dello sport, di aiutarci a fornire maggiori elementi per comprendere il movimento sportivo kazako.

Il recente trionfo dei pugili kazaki ai Campionati Mondiali Amatoriali di pugilato dell’AIBA, organizzati proprio da Astana (primo posto nel medagliere finale con 4 ori, 2 argenti e 2 bronzi), pongono l’attenzione sul perentorio sviluppo sportivo del paese centroasiatico, un percorso che ha portato la giovane Repubblica (l’indipendenza è di 21 anni fa) ad essere considerata di fatto già una potenza sportiva universale. Non si tratta però di un fuoco di paglia, ma di un processo cominciato da ormai 16 anni, quando nel Programma strategico Kazakhstan 2030 il Presidente Nursultan Äbişulı Nazarbaev prevede anche «lo sviluppo qualitativo della risorsa umana in Kazakistan», puntando su «educazione e salute». L’obiettivo è rilanciato quattro anni dopo con il lancio del “programma statale di sviluppo della cultura fisica e dello sport nella Repubblica del Kazakistan per il periodo 2001-2005” che individuò la necessità di un rapido e impetuoso sviluppo sportivo del paese. Nel paese, in seguito al decreto del Presidente del 17 marzo 2001, vennero costruiti impianti sportivi moderni, centri di preparazione fisica, venne riorganizzato l’organico tecnico delle varie nazionali e venne propagandata l’attività fisica. La razionalizzazione delle risorse umane ed economiche, la pianificazione, l’efficienza e la meritocrazia erano i punti di forza della politica sportiva kazaka, che astutamente ereditò i punti di forza del sistema sovietico innestando lo sviluppo tecnico e tecnologico proveniente da Occidente.

Nel 2007, nel quinquennio di avvicinamento alle Olimpiadi londinesi del 2012 venne stabilito un nuovo intervento statale, abbandonando da subito l’idea di un progetto a corto termine in vista delle Olimpiadi di Pechino, visto il poco tempo a disposizione.

Ancora nel messaggio del nuovo anno del 2012, il Presidente ribadiva: «Ho suggerito agli Akim (i governatori locali, nda) di risolvere il problema di espandere l’accesso su larga scala del popolo nell’educazione fisica e nello sport. Diverse strutture sportive sono state costruite negli ultimi anni –sia ad Astana sia negli oblast. Alcune persone lamentano che né i loro figli né loro stessi, possono farne uso. Tutte queste strutture devono essere accessibili al popolo. Lasciate che il popolo faccia sport» (1). L’obiettivo finale è quello di definire «un modello di vita sano e il principio della responsabilità solidale dell’uomo per la propria salute», ottenibile solo quando «almeno il 30% della popolazione [sarà] coinvolta in questa iniziativa di massa»(2).

Centrati gli obiettivi del primo piano strategico, Astana ha lanciato anche il nuovo Piano Kazakhstan 2050, nel quale viene ribadito «L’educazione fisica e lo sport richiedono l’impegno particolare dello stato. Proprio un modello sano di vita è la chiave della salute della nazione»(3).

Questa breve introduzione all’ideologia sportiva kazaka spiega come gli attuali risultati di livello mondiale non siano figlie di improvvisazione o dell’immissione nel mercato di ingenti quantità di tenge (la moneta kazaka), ma sono il risultato di un’illuminata politica che ha ripreso i punti di forza del sistema sovietico smussandone gli aspetti negativi e che ha saputo introdurre i sistemi tecnici, medici e di allenamento provenienti da occidente senza cadere nel vertice del sistema sportivo euro-americano.

Solo per riepilogare, tra i risultati degli ultimi due anni ricordiamo: 7 ori, 1 argento, 5 bronzi alle Olimpiadi di Londra (12° posto nel medagliere); Giro d’Italia 2013 vinto da Vincenzo Nibali (Astana Pro Team); Liegi Bastogne Liegi vinto da Maksim Iglinskij (Astana Pro Team); Champions League di calcio a 5 2012 vinto dal FC Kajrat di Almaty; 30 medaglie alle Universiadi di Kazan 2013 (19° posto nel medagliere).

Nonostante gli ottimi risultati, i responsabili dello sport kazako non si sono seduti sugli allori promovendo il lancio del Club Polisportivo Presidenziale Astana, intestando un sistema misto pubblico-privato, che riunisce le migliori squadre kazake. Il centro sportivo è strutturato con le più moderne concezioni sportive, è aperto a contributi e a conoscenze anche dall’estero ed è volto a consolidare il sostegno governativo allo sport nazionale e a consolidare l’immagine pubblica del Kazakistan nel mondo non solo sportivo

Il Kazakistan inoltre punta ad ospitare grandi eventi sportivi per far conoscere al mondo gli imponenti sviluppi, che porteranno all’organizzazione dell’Expo 2017: tra il 2010 e il 2020 sono ospitati i Giochi Asiatici Invernali 2011 (Astana, Almaty), Campionato Mondiale di Lotta Libera 2011 (Almaty), Campionato Mondiale di Bandy 2012 (Almaty), Campionato Mondiale dilettanti di Pugilato 2013 (Astana), Campionato Mondiale di Sollevamento Pesi 2014 (Astana), Universiadi Invernali 2017 (Almaty); qualificazione dello Šachter Karaganda all’Europa League di calcio.

Se per molti italiani il Kazakistan rimane ancora un punto nero della cartina geografica o tutt’alpiù un fatto di cronaca legato al noto “pasticcio kazako” (anche se sarebbe stato più logico definirlo “ennesimo pasticcio italiano”), nonostante sia il nono paese al mondo per superficie, l’ascesa della potenza politica ed economica kazaka è una realtà ormai all’ordine del giorno. Nazarbaev e il suo governo hanno intelligentemente compreso come lo sport possa fungere da strumento per raggiungere due obiettivi fondamentali: promuovere il paese agli occhi del mondo e garantire un rapido sviluppo della salute e per fortificare i corpi del cittadini.

 Marco Bagozzi

 (1)               Nursultan Äbişuli Nazarbaev, Discorso di inizio anno del presidente della Repubblica del Kazakistan Nursultan Nazarbaev, 2012, in Andrea Fais, L’acquila della steppa. Volti e prospettive del Kazakistan, Edizioni all’Insegna del Veltro, Parma, 2012, pag.133-136. Rimando al libro citato per un approfondimento sul piano Kazakhstan 2030 e sullo sviluppo geopolitica, economico e strategico del paese

(2)               Nursultan Äbişuli Nazarbaev, Il nuovo decennio: un nuovo slancio economico, le nuove opportunità del Kazakhstan, Ambasciata della Repubblica del Kazakhstan in Repubblica Italiana, Roma, 2010

(3)               Nursultan Äbişuli Nazarbaev, Messaggio al Popolo del Kazakhstan del Presidente della repubblica-Leader della nazione N.A.Nazarbayev. La strategia Kazakhstan 2050. Il Nuovo Corso politico dello Stato realizzato, 14 dicembre 2012

 

Altri articoli di Marco Bagozzi sullo sport kazako:

Giovani kazaki crescono, anche nel calcio: http://www.statopotenza.eu/6546/giovani-kazaki-crescono-anche-nel-calcio

Un pallone in viaggio tra Kazakistan e Italia: http://www.statopotenza.eu/7169/un-pallone-in-viaggio-tra-kazakistan-e-italia

Lo sport kazako alla conquista del futuro: http://www.statopotenza.eu/7969/lo-sport-kazako-alla-conquista-del-futuro

Intervista esclusiva a Aidra Makhmetov: http://www.statopotenza.eu/8146/intervista-esclusiva-a-aidar-makhmetov

I minatori entrano nella storia: http://www.statopotenza.eu/8574/i-minatori-entrano-nella-storia

L’Unione Eurasiatica nel calcio: http://www.statopotenza.eu/8772/lunione-eurasiatica-nel-calcio

 

Redazione Olympialab

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