L’Inghilterra e la Scozia di fine ‘800 sono la patria della creazione e nascita di molti sport. Tra questi anche una disciplina acquatica, conosciuta inizialmente con il nome di acquatic hand-ball.
Aberdeen, nella Scozia più remota, è la prima cittadina dove a partire dal 1873 un’associazione sportiva organizza partite nel fiume Dee, utilizzando però, una palla e con regole simili a quelle del rugby. Piano piano questa disciplina inizia ad attirare le attenzioni di altre persone e nel 1870 la London Swimming Association chiede che venga redatto un regolamento. Solamente 4 anni dopo verrà disputata la prima partita nella capitale del Regno Unito.
La vera e propria definizione delle regole è attribuita a William Wilson, insegnante di nuoto, che nel 1887 modifica definitivamente le regole portandolo a diventare simile al calcio e non al rugby. Wilson infatti inserisce delle porte, così i giocatori possono lanciare la palla e non posizionarla in un punto prestabilito. Infine, il nome venne ribattezzato in acquatic football. Ormai è chiaro di che sport stiamo parlando no? Insomma, la Pallanuoto è uno sport che esiste dal XIX secolo.
Ritornando alla storia di questo sport, il 1888 è il primo anno in cui si disputa un campionato ufficiale. Ma non solo, perché tra il 1890 e il 1900 conosce il suo successo anche nel resto dell’Europa: dalla Germania per arrivare all’Italia, tutti con le regole stilate da Wilson. La pallanuoto debuttò alle Olimpiadi di Parigi nel 1900, in questo caso però non c’erano delle Nazionali ma bensì singoli club: a trionfare per la prima volta nella storia fu la squadra inglese dell’Osborne Swimming Club. Nel 1930 vengono stilate nuove regole, tra le quali quella del passaggio sulla mano: infatti la palla doveva essere passata solo ed esclusivamente sull’acqua, questo di fatto rallentava notevolmente il gioco e lo rendeva meno dinamico.
La Nazionale maschile italiana di Pallanuoto è tra le più forti al mondo e da sempre è considerata quasi una leggenda nel mondo dello sport. Ma non tutti sanno che il soprannome con cui è conosciuta da tutti, il Settebello, in realtà è nato quasi per caso durante le Olimpiadi che si stavano disputando a Londra nel 1948.
Gli azzurri tra una gara e l’altra passavano il tempo a sfidarsi al gioco di carte “scopa”, durante una partitella avvenuta pochi mesi prima i giocatori della Rari Nantes Napoli iniziarono a giocare e davanti ai microfoni del giornalista Carosio chiesero di farsi chiamare “Settebello”. Da allora, il nome non è mai cambiato per la squadra che ad oggi è ancora la più medagliata nella storia dello sport italiano.
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