Ha dell’assurdo quanto accaduto in queste ore a tre golfisti olandesi che si erano qualificati ai Giochi Olimpici in programma quest’estate. Il Comitato Olimpico Orange ha, infatti, deciso di non inviare tre dei suoi quattro atleti a Parigi (i quali avevano staccato il pass per la spedizione olimpica) per una motivazione assurda: sono stati ritenuti troppo scarsi per competere per una medaglia. Naturalmente il caso ha fatto infuriare i tre e ha scatenato l’indignazione dell’opinione pubblica, ma per ora non sembra essere possibile un dietrofront del Comitato. Vediamo la situazione nel dettaglio.
Le Olimpiadi dovrebbero promuovere un messaggio di inclusione, di sana competizione e il classico detto “l’importante è partecipare”, ma in Olanda questi principi sono stati appena calpestati. Il Comitato Olimpico Olandese ha deciso di inviare solo Anne van Dam alle Olimpiadi di Parigi, nonostante quattro giocatori di golf olandesi si siano qualificati. Joost Luiten, Darius van Driel e Dewi Weber sono stati esclusi nonostante abbiano raggiunto i punteggi richiesti dal Comitato Olimpico Internazionale, poiché il NOC olandese applica regole di qualificazione più rigide, richiedendo ai giocatori di essere classificati tra i primi 100 al mondo o di ottenere risultati eccezionali in tornei specifici.
I golfisti olandesi esclusi non sono certo neofiti del campo verde. Joost Luiten, con sei vittorie nel DP World Tour e un’esperienza di 18 anni nel circuito, è attualmente al 151esimo posto mondiale. Ha partecipato a 21 Major in carriera, tra cui due Masters.
Darius van Driel, che occupa il 248esimo della classifica mondiale, ha una vittoria al suo attivo: il Magical Kenya Open dello scorso febbraio.
Dewi Weber, 302esimo della classifica nel Rolex Ranking femminile, guarderà con amarezza la compatriota Anne Van Dam, attualmente al 108esimo posto mondiale e seconda all’Open di Spagna del Ladies European Tour.
Questa decisione ha suscitato sconcerto tra i giocatori, che hanno espresso critiche riguardo alla durezza delle regole e alla mancanza di flessibilità nel processo di selezione. Nonostante i tentativi della Federazione Olandese di Golf di intervenire, offrendosi persino di coprire i costi del viaggio, il loro appello è stato respinto dal NOC, che sostiene che solo van Dam abbia una reale possibilità di competere per una medaglia.
Dewi Weber ha espresso a Golf Digest la sua delusione dicendo: “Il nostro paese sta fondamentalmente dicendo che non ci ritiene degni di essere olimpionici e di rappresentare l’Olanda. E questa è una ferita profonda”. I tre atleti, inoltre, stando alle sue parole, si sarebbero resi disponibili a coprire tutte le spese necessarie. Tuttavia, la risposta del Comitato è stata netta: “No, semplicemente non crediamo che valga la pena di partecipare alle Olimpiadi”.
Ricevuta la risposta, Weber ha commentato: “Questo è un messaggio doloroso e deprimente per atleti di élite come noi, che abbiamo dimostrato di essere meritevoli secondo gli standard del CIO e della IGF. Noi desideriamo solo rappresentare il nostro paese e dare il massimo per le Olimpiadi”.
Il Comitato Olimpico Olandese e la Federazione Sportiva Olandese, infatti, hanno stabilito standard interni che differiscono dai requisiti di qualificazione del Comitato Olimpico Internazionale e della Federazione Internazionale del Golf per le Olimpiadi. Secondo queste regole nazionali, è necessario avere una “possibilità realistica” di finire tra i primi otto per essere considerati per la selezione olimpica, diversamente dalle normative internazionali che consentono a un Paese di inviare fino a due rappresentanti, o fino a quattro se tra i primi 15 nel ranking mondiale.
La federazione ha affermato che i requisiti del CIO non garantiscono sufficienti opportunità di successo per i golfisti olandesi di raggiungere una posizione tra i migliori otto. Pertanto, hanno implementato requisiti nazionali aggiuntivi dal ritorno del golf alle Olimpiadi nel 2016. Le donne devono essere tra le prime 24 nella classifica olimpica del golf (OGR), mentre gli uomini devono essere tra i primi 27.
La Federazione olandese, comunque, ha introdotto lo scorso autunno un percorso alternativo per i giocatori che non soddisfano il requisito principale di qualificazione olimpica. Se un giocatore è tra i primi 59 nella classifica olimpica del golf (OGR), può designare fino a otto tornei con un ampio gruppo di partecipanti e deve ottenere almeno un piazzamento tra i primi otto in uno di questi tornei. Anne van Dam ha soddisfatto questo requisito con il suo secondo posto al LET’s Tour Championship lo scorso novembre.
Joost Luiten, sei volte vincitore del DP World Tour, ha recentemente criticato i rigorosi requisiti di qualificazione olimpica olandesi. Ha citato l’esempio di Rory Sabbatini, che ha vinto una medaglia d’argento a Tokyo senza essere tra i primi 100 al mondo. Luiten, inoltre, ha sottolineato l’importanza di ampliare le opportunità per più golfisti olandesi di partecipare alle Olimpiadi, aumentando così le possibilità di medaglia per il golf olandese.
Nel tentativo di influenzare una revisione delle politiche, il 14 giugno la Federazione olandese del golf (NGF), insieme a Luiten, ha tenuto un incontro con la federazione nazionale, presentando dettagli specifici sul golf per dimostrare il potenziale di Luiten, van Driel e Weber al Golf National, sede olimpica del 2024. Weber ha esaminato i dati prima dell’incontro, notando le differenze tra i vari tipi di campi da golf e le condizioni climatiche, che influenzano i risultati.
Nel golf olimpico, dove ci sono solo 60 giocatori, invece dei consueti 144-156, la probabilità di ottenere un alto piazzamento è diversa rispetto agli eventi LPGA e PGA Tour. Risultati eccezionali da parte di giocatori classificati al di fuori dei primi 100 nel mondo, come il quinto posto di Lauren Hartlage al KPMG Women’s PGA Championship, dimostrano che le sorprese sono possibili in questo sport.
Gli organi direttivi, preoccupati per le numerose critiche arrivate dopo al decisione di questi giorni, hanno deciso di convocare un incontro per rivedere i criteri di selezione nazionale per i Giochi del 2028, con l’intento di adottare una base più realistica e specifica per il golf. Tuttavia, questa decisione non ha attenuato, giustamente, la frustrazione di Dewi Weber, che ha visto sfumare il sogno di una vita di rappresentare il suo Paese alle Olimpiadi.
“Perché non cambiarli già per quest’anno?”, si è domandato Weber. “È evidente che ci sono stati errori nei criteri originali che non hanno favoreggiato il nostro sport. Non ha senso per me non apportare cambiamenti immediati. Che differenza può fare aspettare altri quattro anni?”
Questo ritardo nella revisione dei criteri ha lasciato Weber e gli altri due atleti delusi e frustrati, poiché vedono il loro sogno olimpico rimandato senza una chiara ragione per non adattare le regole alle circostanze attuali.
Lo spagnolo, dopo l'ultimo match con l'Olanda in Coppa Davis, ha fatto un discorso da…
Le Sprint Race stanno cambiando la MotoGP: Francesco Bagnaia rischia di perdere il Mondiale 2023…
Il tennista russo va per l’ennesima volta ko contro l’altoatesino e si lascia andare a…
Siparietto tra il numero uno al mondo e l'ex allenatore della Juventus: "Ho visto un…
Derby tra Torino e Milano per il futuro delle Nitto ATP Finals: una sfida tra…
Jannik Sinner conquista la seconda vittoria nelle ATP Finals, battendo Taylor Fritz e avvicinandosi alle…