3 gennaio 2023, all’interno dell’Alexandra Palace di Londra si sente esultare. Si è appena conclusa la finale dei Mondiali di Freccette e nella sfida per la vittoria finale a trionfare ed alzare il trofeo è stato l’inglese Michael Smith che ha battuto l’olandese Michael van Gerwen. Ma, facciamo un passo indietro. Quanto ne sappiamo dI questo sport chiamato Darts?
Prima di tutto è bene sapere che per giocare a freccette non esiste un’età precisa, infatti agli ultimi Mondiali tra le donne c’era una diciottenne e una cinquantenne. Insomma, una delle caratteristiche fondamentali è la mira e un occhio ben allenato che ti permette di raggiungere risultati importanti. Ma quando è nato questo sport?
Secondo alcune fonti storiche sembra che il gioco fosse fosse praticato dai Padri Pellegrini, cioè inglesi che nel 1620 raggiunsero gli Stati Uniti d’America e vi fondarono Plymouth. A noi, però, è arrivato grazie a Brian Gamlin un falegname inglese del Lancashire che ideò il bersaglio così come lo conosciamo noi oggi. Dai bersagli in legno si è passati a quelli attuali in legno e fibra Sisal Africana che hanno settori numerati e colorati in modo diverso uno dall’altro.
Ci sono due modalità “normali” e una più rara, che non viene sempre giocata: le prime due sono le gare a 501 e 301 punti, raro è il gioco a 701. Per decidere chi dei due giocatori inizia, entrambi devono tirare una freccetta: il più vicino al centro parte per primo. Partiamo poi dal bersaglio, conosciuto anche come bull che è suddiviso in 20 settori e sono numerati da 1 a 20. I numeri che sono indicati sul bordo indicano il valore dei settori: l’anello esterno raddoppia i punti dello stesso e quello interno, invece, li triplica. Il centro del bersaglio vale 50 punti. Ogni gara viene considerata un ‘leg’ e ad ogni incontro si prevedono leg che vanno dai 3 ai 9. In alcuni tornei, invece, ci sono i set composti da leg (come nel campionato del mondo) e in questo caso per trionfare bisogna conquistare 5 set sui 9 disponibili.
Nelle Darts i due giocatori partono per la maggior parte delle volte da 501 punti e si porta a casa il leg il primo che arriva a zero. Rispetto agli altri sport i punti vengono sottratti. Non basta, però, avvicinarsi o superare lo zero, bisogna proprio arrivare al punteggio corretto: quindi, è anche uno sport di logica con calcoli che portano, per la maggior parte delle volte, ad avere l’ultimo tiro che deve essere un doppio.
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