MOSCA 2013. Signori, giù il cappello di fronte a Nicola Vizzoni che a trentanove anni non si accontenta di fare la comparsa in una finale del Lancio del Martello come da tempo non se ne vedevano e si esalta scagliando l’attrezzo a 77.61, una misura che non vedeva da 2 anni, e conquistando il settimo posto. Quella del martellista di Pietrasanta è una ottima serie (75.33 77.61 75.29 X 75.42 X) e gli vale il quarto piazzamento in carriera nei primi otto di una finale mondiale dopo il quarto posto di Edmonton 2001, il settimi di Siviglia 1999 e l’ottavo di Daegu 2011. Una prestazione da grande capitano che ha deciso, e lo ha detto con i suoi lanci, di non appendere il martello al chiodo.
Nel corso del pomeriggio si era conclusa l’avventura di Matteo Galvan nei 400 metri. L’obiettivo di qualificazione è diventato impossibile per l’azzurro che avrebbe dovuto realizzare 44.95, mai un italiano è sceso sotto i 45 secondi; il vicentino, con il possibile traino di LaShawn Merritt con il quale si è allenato negli Stati Uniti, ha esaurito la benzina e non è riuscito a migliorare il personale realizzato ieri, 45.69 per lui, ancora una volta sotto i 46 secondi, che gli vale il quinto posto in semifinale.
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