TENNIS (Flushing Meadows). E’ stata una leonessa ma non ce l’ha fatta Flavia a sconfiggere Victoria Azarenka. Si interrompe qui, con una semifinale che non aveva mai giocato, l’avventura della brindisina agli Us Open. Un primo set equilibrato in cui il servizio non sembre essere un vantaggio, ma un fardello per le due giocatrici. Una delle certezze di questi 11 giorni a New York va in frantumi per la trentunenne pugliese che conserva però nel rovescio lungolinea la sua arma migliore. Dall’altra parte anche la bielorussa ha problemi con il servizio, ma nel momento decisivo si fa valere. Tutto si decide al decimo gioco con l’Azarenka che conduce per 5-4 – la Pennetta era stata breakkata per l’ennesima volta nel game precedente – e servizio. L’italiana riesce ad annullare 5 match point alla numero 2 del mondo – uno in realtà l’Azarenka se lo annulla da sola con il sesto doppio fallo del primo set – ma poi si deve arrendere e lasciarle il primo set.
Nel secondo la Pennetta accusa la stanchezza e perde di lucidità di fronte ha una schiacciasassi che la costringe a scambi interminabili e corse pazzesche da una parte all’altra del campo. Flavia manca anche di profondità nei colpi e permette alla Azarenka di giocare con i piedi nel campo. Ormai la partita è indirizzata verso un finale già scritto, nonostante un moto d’orgorglio sul 4-1 che le fa recuperare un break e la mette in condizione di servire per accorciare ancora il gap. Ma alla brindisina il gran cuore non basta, sbaglia un paio di occasioni facili facili e non le rimane altro che uscire sconfitta, a testa altissima, dalla Azarenka.
Il risultato rimane storico, soprattutto dopo l’infortunio che l’ha tenuta per un periodo lontana dai campi di gioco, confermando la Pennetta come una realtà ancora attuale del tennis italiano.