Nell’inverno che precede i Campionati Mondiali di Barcellona non riesce a stare in piedi, per un mese è costretta a letto dalla mononucleosi e dal citomegalovirus; “ci vorranno due anni perchè torni a nuotare come prima” dicono i medici. Ma a primavera stupisce tutti, partecipa da una prova di Coppa del Mondo a Dubai dopo essersi imposta un ultimatum, se va male mi ritiro, e invece vince.
E a Barcellona si impone nei 5 km, forse il virus le ha lasciato qualche scoria, di fatto se a Fukuoka due anni prima aveva vinto per distacco qui se la deve giocare allo sprint, sono entusiasmanti gli ultimi 200 metri, con Viola che si guarda alle spalle e nello stesso tempo alza la testa oltre le onde per tenere la rotta più breve. “In realtà per la fatica mi pareva di vedere due traguardi. Avevo i crampi allo stomaco e la tachicardia. Non respiravo più”. Ma infine ha toccato con 3″ sulla Pechanova e 5”2 sulle tedesca Kamrau. “Valli trema, piange. Poi urla, ride, vorrebbe spiegare, spiegarsi, ma non sa emettere suoni comprensibili”, scrive Giorgio Viberti su La Stampa, “E’ pazza di gioia e butta fuori tutta la tensione accumulata in un’ora di mattanza nella tonnara della 5 km di fondo, nel braccio di mare di fronte al porto turistico di Barcellona”. E dedica la vittoria alla signora Ciampi la moglie del Presidente della Repubblica che le risponde con una telefonata dal Quirinale.
Quattro giorni dopo si va in acqua per la 10 km. La racconta Repubblica: “E’ partita in testa e lì è rimasta per 10 lunghissimi chilometri. Bracciata dopo bracciata, ha tenuto a distanza le avversarie nel mare del porto di Barcellona. Così Viola Valli ha conquistato la medaglia d’oro nei campionati mondiali di nuoto, la seconda, per lei e per l’Italia, dopo quella di domenica nei 5 chilometri di fondo. La tedesca Angela Maurer ed Edith van Dijk, olandese, non hanno potuto nulla contro la determinazione di Viola: “Ho deciso di stare davanti e dare il massimo”, ha raccontato a fine gara l’atleta azzurra. “Anche se mi stavano sempre appiccicate addosso, ho nuotato guardando avanti e basta”. Quella dei 10 chilometri era la medaglia che mancava, la più inseguita: “E’ sicuramente la medaglia più difficile tra quelle che ho conquistato”, ha detto Viola. “Ho cercato per tutta la gara la fuga ma l’olandese mi chiudeva sempre”.
Il Nuoto di Fondo non è disciplina olimpica, lo sarà solo da Pechino 2008, e la medaglia d’Olimpia è l’unica cosa che manca a Viola Vialli che all’apice della carriera, come i grandissimi, un anno e mezzo dopo decide di ritirarsi. “Ho riflettuto profondamente e non ho più dubbi. Lascio da vincente, con i ricordi più belli ancora freschi, ho già difeso i miei titoli iridati nel 2003. Mi mancheranno le battaglie in mare, le lunghe nuotate, ma mi sento appagata e pronta a voltare pagina. Solo l’ Olimpiade m’ avrebbe convinta a continuare, ma se il fondo verrà ammesso non sarà prima del 2012 e io avrei 40 anni. Troppi!”.
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