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Verso Barcellona: 2003,   la regina è Viola Valli

NUOTO FONDO. Il nostro cammino verso Barcellona 2013 passa dalla Catalogna dove i Campionati Mondiali di Nuoto, Pallanuoto e Tuffi già si svolsero 10 anni fa. E fu Viola Valli la grande protagonista in chiave azzurra portando a casa due medaglie d’oro nei 5 e nei 10 km del Nuoto di Fondo. Nata nel 1972 a Varese, “Violino” non vive un grande rapporto con il nuoto nelle corsie: a 5 anni viene scartata perchè troppo lenta, con il passare degli anni e la sua caparbietà riesce ad entrare in nazionale dove ai Giochi del Mediterraneo di Bari nel 1997 conquista due medaglie di bronzo. Ma la ragazza che confessa di avere più paura degli ascensori che degli squali e che, anno dopo anno, scopre di odiare il fuoco, sopportare l’aria ed amare alla follia il mare aperto si scopre grandissima, la più grande nonostante il suo metro e 65, quando passa al Nuoto in Acque Libere. Nel 1999, qualche mese dopo essere uscita dalle piscine inizia a mietere allori: arriva l’Argento nella 5 km dei Campionati Europei di Istanbul. Ai suoi primi Campionati Mondiali, a Fukuoka nel 2001, fa l’en plein, Oro nella 5 km e nella 25 km, la maratona del mare. L’anno successivo ai Mondiali di specialità di Sharm El Sheikh si deve “accontentare” di un Oro e un Argento individuali e due Ori a squadre.

Nell’inverno che precede i Campionati Mondiali di Barcellona non riesce a stare in piedi, per un mese è costretta a letto dalla mononucleosi e dal citomegalovirus; “ci vorranno due anni perchè torni a nuotare come prima” dicono i medici. Ma a primavera stupisce tutti, partecipa da una prova di Coppa del Mondo a Dubai dopo essersi imposta un ultimatum, se va male mi ritiro, e invece vince.

E a Barcellona si impone nei 5 km, forse il virus le ha lasciato qualche scoria, di fatto se a Fukuoka due anni prima aveva vinto per distacco qui se la deve giocare allo sprint, sono entusiasmanti gli ultimi 200 metri, con Viola che si guarda alle spalle e nello stesso tempo alza la testa oltre le onde per tenere la rotta più breve. “In realtà per la fatica mi pareva di vedere due traguardi. Avevo i crampi allo stomaco e la tachicardia. Non respiravo più”. Ma infine ha toccato con 3″ sulla Pechanova e 5”2 sulle tedesca Kamrau. “Valli trema, piange. Poi urla, ride, vorrebbe spiegare, spiegarsi, ma non sa emettere suoni comprensibili”, scrive Giorgio Viberti su La Stampa, “E’ pazza di gioia e butta fuori tutta la tensione accumulata in un’ora di mattanza nella tonnara della 5 km di fondo, nel braccio di mare di fronte al porto turistico di Barcellona”. E dedica la vittoria alla signora Ciampi la moglie del Presidente della Repubblica che le risponde con una telefonata dal Quirinale.

Quattro giorni dopo si va in acqua per la 10 km. La racconta Repubblica: “E’ partita in testa e lì è rimasta per 10 lunghissimi chilometri. Bracciata dopo bracciata, ha tenuto a distanza le avversarie nel mare del porto di Barcellona. Così Viola Valli ha conquistato la medaglia d’oro nei campionati mondiali di nuoto, la seconda, per lei e per l’Italia, dopo quella di domenica nei 5 chilometri di fondo. La tedesca Angela Maurer ed Edith van Dijk, olandese, non hanno potuto nulla contro la determinazione di Viola: “Ho deciso di stare davanti e dare il massimo”, ha raccontato a fine gara l’atleta azzurra. “Anche se mi stavano sempre appiccicate addosso, ho nuotato guardando avanti e basta”. Quella dei 10 chilometri era la medaglia che mancava, la più inseguita: “E’ sicuramente la medaglia più difficile tra quelle che ho conquistato”, ha detto Viola. “Ho cercato per tutta la gara la fuga ma l’olandese mi chiudeva sempre”.

Il Nuoto di Fondo non è disciplina olimpica, lo sarà solo da Pechino 2008, e la medaglia d’Olimpia è l’unica cosa che manca a Viola Vialli che all’apice della carriera, come i grandissimi, un anno e mezzo dopo decide di ritirarsi. “Ho riflettuto profondamente e non ho più dubbi. Lascio da vincente, con i ricordi più belli ancora freschi, ho già difeso i miei titoli iridati nel 2003. Mi mancheranno le battaglie in mare, le lunghe nuotate, ma mi sento appagata e pronta a voltare pagina. Solo l’ Olimpiade m’ avrebbe convinta a continuare, ma se il fondo verrà ammesso non sarà prima del 2012 e io avrei 40 anni. Troppi!”.

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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