Ferragosto a fortissime tinte azzurre. La nazionale italiana di pallavolo, campione d’Europa in carica, cercherà di difendere il titolo esordendo contro la Romania a Verona. Un inizio molto morbido per le azzurre che, dopo essere finite fuori dal podio nell’ultima Nations League, vanno a caccia di nuove soddisfazioni e soprattutto di un posto per Parigi 2024.
Le scelte del CT Davide Mazzanti, come quelle di ogni commissario tecnico, sono state divisive: 14 le atlete convocate. Spicca il ritorno in nazionale di Paola Egonu che non ha partecipato alla Nations League 2023. In Europa, la ragazza ha già vinto in Champions League, issandosi in cima al continente con il VakifBank e adesso andrà a caccia del bis con la nazionale. Ad aiutarla, anche Ekaterina Antropova, l’italianissima (classe 2003), opposto di Scandicci, che ha ottenuto la cittadinanza pochi giorni fa, giusto in tempo per essere inserita nella lista definitiva. Talento, ce n’è in abbondanza. Sarà decisivo lo spirito di gruppo che ha portato questa squadra a vincere a Belgrado in casa della favoritissima Serbia che, insieme a Turchia e Polonia, andrà a caccia dell’alloro continentale.
L’urna è stata molto generosa con l’Italia che si è giovata anche del titolo vinto due anni fa. Azzurre inserite in un girone largamente alla portata: Romania, Svizzera e Bulgaria rappresentano poco più che test match. Anche le sfide contro Bosnia Erzegovina e Croazia sono largamente alla portata delle campionesse d’Europa. La strada, se tutto andrà secondo le attese e la logica, continuerà a essere in discesa anche nel proseguo. Ottavi di finale non impossibili. La “pesca” dovrebbe essere fra Slovacchia, Finlandia ed Estonia. Anche il quarto di finale non dovrebbe costituire un ostacolo insormontabile, seppur in leggera salita. Non è escluso il derby transalpino con la Francia oppure un “remake” contro una squadra incrociata nel girone. L’asticella poi, inevitabilmente, si alza. Nella porzione di tabellone azzurro ci sono due avversarie di tutto rispetto: Turchia e Polonia. Dunque il percorso verso la finale si restringe, al limite della praticabilità e, qualora si superasse la semifinale, tutto lascia pensare a un “remake” del 2021. Dall’altra parte del tabellone, la Serbia ha di fatto la strada spianata sino alla finale dove, fra l’altro, dovrebbe arrivare più “riposata” e dunque come grande favorita. Era così anche a Belgrado ma il finale della finale è ancora ben impresso nella memoria dei tifosi della nazionale.
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