Yeman Crippa, l’uomo del mezzofondo italiano. L’atleta delle Fiamme Oro scalda i motori in vista della nuova stagione e ha in mente anche un progetto ambizioso: competere nella maratona. Uno sforzo in più per il campione europeo dei 10000 e bronzo nei 5000. Nella prova chiusa a Milano, Yeman ha centrato un buon quinto posto: un risultato eccellente in relazione all’esordio sulla distanza e uno sforzo difficile da assimilare in pochi mesi. Comunque primo degli azzurri in 2h08’57” con ottimi parziali: 30’10” al 10km, 1h03’51” alla mezza, 1h30’47” ai 30 km. Insomma, le gambe c’erano. Esattamente come la volontà di testarsi su questa distanza. Esperimento, dunque, più che riuscito.
Una storia ancora da scrivere
Yeman Crippa è consapevole di poter scrivere la storia del mezzofondo azzurro, anche se evita qualsiasi tipo di paragone. Una scelta dettata più dal… medagliere che dal talento. Quanto a potenzialità, ha poco o nulla da invidiare ai campioni del passato. Deve vincere come chi lo ha preceduto per centrare il traguardo che si è fissato: essere il miglior mezzofondista della storia dell’atletica italiana. A guidarlo nell’impresa c’è un certo Stefano Baldini. Non male, come mentore. Eguagliarlo, significherebbe tagliare per primo il traguardo a Parigi 2024, sogno neanche troppo proibito. Del resto, i progressi che ha compiuto in carriera lo hanno spinto anche a inseguire traguardi che prima sembravano irraggiungibile: primatista nazionale dei 3000, 5000, 10000 metri piani e della mezza maratona.
Pregi da coltivare e difetti da limare
Restano, ovviamente, pregi e difetti da limare per un ragazzo che prima sognava di partecipare a un’Olimpiade e adesso coltiva, anche legittimamente, risultati e tempi alla mano, l’idea di andare a caccia di medaglie dal metallo prezioso. Per centrare l’obiettivo, dovrà però lavorare su qualità e limiti. Yeman riesce a distanziare agevolmente gli avversari, ma deve imparare a gestire i momenti di calo e migliorare in volata.
Un esempio di integrazione e di sport
Crippa convive anche con la responsabilità di non essere un “semplice” atleta. Le origini etiopi non sono mai state rinnegate da Yeman, che però ha precisato di sentirsi assolutamente italiano e di gioire per le vittorie azzurre. Parole che vogliono essere un esempio per i ragazzi che si avvicinano all’atletica. In una recente intervista, ha dichiarato di sentirsi orgoglioso di essere considerato punto di riferimento per i giovani appassionati della corsa. Una sensazione che lo spinge a migliorarsi ogni giorno. E lo aiuta parecchio anche perché i risultati stanno arrivando e sono più che discreti…